Skip to main content

Una società italiana all’avanguardia, con una storia e tradizione centenaria, ora operatore globale in settori tecnologici di frontiera. Potrebbe essere l’identikit di una della miriade delle piccole e medie imprese che hanno fatto la storia della manifattura italiane nel settore della meccanica o dell’ottica; invece è il profilo di Sparkle: operatore Globale del Gruppo TIM, erede della grande tradizione di Italcable – la prima azienda a posare un cavo transoceanico che collegò l’Argentina all’Europa nel 1923 – ri-nata nel 2003 e ora concentrata su un settore strategico come quello della posa dei cavi sottomarini necessari per il trasferimenti di dati ad alta velocità.

Oggi Sparkle possiede e gestisce una rete proprietaria globale e tecnologicamente avanzata di oltre 600.000 km di fibra con dorsali terrestri e sottomarine proprietarie in Europa, nel bacino del Mediterraneo e nelle Americhe e la proprietà dei cavi sottomarini che collegano l’Europa con il Sud-Est asiatico. Ha una presenza diretta in 33 paesi dove offre una gamma completa di infrastrutture e servizi di connettività globale – capacità, IP, SD-WAN, colocation, connettività IoT, roaming e voce – progettati per soddisfare le esigenze di operatori nazionali e internazionali e OTT, ISP, fornitori di contenuti/media e imprese multinazionali.

I cavi sottomarini: un segmento in rapida crescita

Il segmento di mercato dei cavi sottomarini rappresenta uno dei mercati a rapida crescita a livello globale. In base ai dati contenuti nel Submarine Cable Tracker di Analysys Mason, a febbraio 2024 si contavano 47 cavi sottomarini in fase di installazione e altri 21 in rampa di lancio nei prossimi 3 anni. Il balzo dei primi mesi del 2024 segue alla brillante performance del 2023, quando sono stati introdotti 10 nuovi cavi sottomarini, stabilendo collegamenti tra un totale di 21 nazioni in 7 regioni. Con una prospettiva temporale più ampia, dal 2010, il numero complessivo di cavi sottomarini posati ha registrato una crescita significativa, con un’accelerazione a partire dal 2020. Tra il 2010 e il 2023, l’Europa occidentale ha visto l’entrata in funzione di più nuovi cavi sottomarini rispetto a qualsiasi altra regione; In questo periodo, ne sono stati introdotti ben 77 nell’Europa occidentale.

L’Asia-Pacifico emergente si è piazzata seconda, con l’aggiunta di 71 cavi, seguita dalla regione dell’Asia-Pacifico, dove ne sono stati installati 68. Inoltre, sono stati lanciati anche 45 nuovi cavi in Nord America, 44 nel Medio Oriente e Nord Africa, 30 nell’Africa sub-sahariana, 28 in America Latina e infine, ma non meno importante, ne sono stati aggiunti altri sette nell’Europa centrale e orientale. L’aumento del numero di lanci è dovuto principalmente alla crescita del volume del traffico dati a livello mondiale. Hyperscaler come Amazon, Google, Meta e Microsoft hanno generato un’enorme quantità di traffico Internet negli ultimi anni e si stanno muovendo per assumere un maggiore controllo sulla fornitura dei loro servizi investendo in cavi sottomarini. Oggi, tuttavia, gli investitori stanno concentrando la propria attenzione su regioni meno servite per fornire capacità a paesi con poca o nessuna connettività internazionale e, in alcuni casi, per dare loro accesso a nuovi mercati nazionali. Gli investitori stanno inoltre posando nuovi cavi per incrementare la resilienza dell’infrastruttura nel caso in cui i cavi vengano danneggiati o distrutti.

Sparkle: i grandi progetti che guardano a est

Sparkle sta attualmente sviluppando una strategia che mira a potenziare la sua presenza in Est Europa, Oriente e Mediterraneo, area in cui l’azienda ha progetti che rafforzeranno la capacità e la resilienza dei collegamenti dell’Italia al resto del mondo. Come ha recentemente sottolineato Enrico Bagnasco, Amministratore delegato di Sparkle, “il Mediterraneo è un centro nevralgico della connettività nel mondo. Il corridoio che collega l’Europa fino al Sud-est asiatico ha il più alto volume di dati trasportati e anche i tassi di crescita più alti di scambio dati, visto che attraversa regioni, dall’Africa all’India, in forte sviluppo e con un’enorme customer base”. Oggi ci sono in attività 12 sistemi di cavi sottomarini che collegano l’Europa con l’Estremo oriente, di cui, purtroppo, tre in fase di riparazione dopo i fatti legati al Mar Rosso. In questa area il progetto più rilevante di Sparkle è Blue Raman: Google, Telecom Italia Sparkle e Oman Telecommunications sono i protagonisti di questa operazione il cui investimento complessivo sarebbe secondo indiscrezioni di mercato attorno al mezzo miliardo di dollari.

La parte iniziale del nuovo corridoio – da Genova fino a Chania, sull’isola di Creta – è stata completata ed entro l’estate è previsto il completamento del collegamento con Tel Aviv, in Israele. Da settembre partirà la posa dell’infrastruttura nella seconda tratta. In questo caso i lavori partiranno dall’India, da Mumbai, a ritroso per arrivare nel 2025 ad affrontare la zona più critica: quella del Mar Rosso. ll cavo Blue Raman collegherà dunque l’Italia all’India passando per Israele, Giordania, Arabia Saudita, Gibuti e Oman. Tecnicamente si tratta di un’infrastruttura con dentro 20 coppie di fibre, ad aggiungersi alle infrastrutture già esistenti. Il secondo progetto di punta di sparkle è Green Med – East Med corridor. Si tratta di un nuovo sistema di cavi sottomarini che attraverserà il Mare Adriatico collegando l’Italia alla Croazia, al Montenegro, all’Albania, alla Grecia e alla Turchia, per poi estendersi ulteriormente nel Mediterraneo. Nel progetto di Sparkle GreenMed darà vita ad un corridoio infrastrutturale in fibra ottica per collegare, attraverso un percorso diversificato e a bassa latenza, l’Europa centrale, i Balcani e i Paesi del Mediterraneo centro-orientale. Dalla costa adriatica italiana, il sistema si collegherà via terra all’hub digitale di Milano e, da lì, agli altri principali nodi europei di Internet e del cloud.

L’Africa come hub e come mercato

Accanto ai grandi progetti che guardano a Oriente, Sparkle si sta focalizzando anche sul continente africano dove ha sviluppato numerose iniziative che puntano a incrementare il traffico dati da e per i principali paesi subsahariani e dell’Africa australe. Rientrano in questo progetto due accordi: uno in Tunisia e l’altro in Namibia. Sparkle ha da poco firmato un accordo con Tunisie Telecom, lo storico operatore di telecomunicazioni in Tunisia, per fornire un servizio di transito IP internazionale sfruttando una nuova rotta dalla Sicilia a Milano. In base all’accordo, Sparkle fornirà connettività Internet internazionale ad alta velocità presso il suo Punto di Presenza (PoP) di Milano, nonché capacità dedicata sul nuovo cavo sottomarino all’avanguardia di Sparkle nel Mar Tirreno, da Palermo a Milano. Dopo l’accordo con Tunisie Telecom, Sparkle ha siglato anche un’intesa con Telecom Namibia per la fornitura di servizi di capacità sul cavo sottomarino Equiano (di proprietà di Google) che collega il Portogallo al Sudafrica, con l’obiettivo comune di accelerare il percorso di trasformazione digitale della Namibia.

Sparkle società strategica con un cambio di proprietà in vista

La disponibilità di infrastrutture strategiche come i cavi sottomarini per il trasferimento dati rende Sparkle una azienda di rilevante interesse pubblico sulla quale incombe l’ipotesi di un cambio di proprietà. La societa’, di proprietà del gruppo Tim, è stata individuata tra gli asset cedibili in vista della ristrutturazione della posizione debitoria del gruppo di tlc. Finora, tuttavia, la procedura di vendita non è decollata. Il ministero dell’Economia si è fatto avanti per rilevare l’intera società e lo scorso febbraio ha avanzato una prima offerta, nell’ordine dei 750 milioni di euro, che è stata giudicata insoddisfacente dal management di Tim. Il cda del gruppo guidato da Pietro Labriola ha dato mandato all’amministratore delegato di negoziare con il Mef per arrivare a una “diversa opzione” e prevedere possibili adeguamenti delle condizioni contrattuali. Contestualmente la società ha avanzato la proposta di mantenere una partecipazione nella società “per un determinato arco temporale” e per supportare la realizzazione del piano strategico. Al momento, tuttavia, questo negoziato non ha prodotto nuovi esiti e la cessione è in una situazione di stallo. Secondo le ultime indiscrezioni il Mef sarebbe stato affiancato dal fondo spagnolo di private equity Asterion che già controlla Retelit in Italia. Una nuova offerta potrebbe arrivare già sul tavolo del prossimo cda di Tim in programma il 31 luglio e sarebbe superiore a quella già avanzata a febbraio.

Conclusioni

Non c’è dubbio che i cavi sottomarini rappresentino uno snodo fondamentale della connettività globale negli anni a venire e che, di conseguenza, la loro proprietà, disponibilità e distribuzione sia diventata un fattore del ‘Grande Gioco’ su cui si muovono attori grandi e piccoli dello scacchiere geopolitico internazionale. Anche Sparkle non sfugge a questa logica e, guardando alla sua strategia di investimento, non può sfuggire come quest’ultima si stia muovendo lungo direttrici che seguono da vicino le tradizionali aree di interesse geopolitico dell’Italia: Mediterraneo, Balcani e Oriente. In questo senso non è difficile leggere l’operazione ‘GreenMed’ come una nuova forma di irraggiamento degli interessi strategici dell’Italia verso l’area balcanica.

Allo stesso modo è possibile inquadrare ‘Blue Raman’ come una manifestazione concreta dell’interesse dell’Italia a rendersi parte attiva del Corridoio economico India-Medio Oriente-Europa annunciato a margine del G20 di Nuova Delhi. In quest’ultimo caso, l’operazione di Sparkle appare di fatto un’anticipazione di più ampi sviluppi geopolitici, con l’Italia che avrebbe evidentemente tutte le carte in regola per diventare l’hub digitale del Mediterraneo. Non è un caso che Sparkle stia cerando di espandere la sua area di influenza in questa area (è il caso dell’accordo in Tunisia) rinforzando il ruolo dell’Italia come piattaforma infrastrutturale fondamentale per il transito di dati tra le due sponde del Mediterraneo e il generale tra Nord e Sud del mondo.