Via libera da parte del Consiglio dei ministri al decreto legislativo che aggiorna e rivede il Codice delle comunicazioni elettroniche con, tra le altre, una serie di importanti misure di semplificazione per la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione. I principali interventi interessano l’uso pubblico dei servizi di comunicazione elettronica così da adeguare la disciplina all’evoluzione tecnologica e accelerare gli obiettivi di sviluppo infrastrutturale e di trasformazione digitale. Si introducono, inoltre, norme di stimolo all’incremento della copertura territoriale della banda larga. Prevista anche una modifica del regime sanzionatorio e una disciplina che regola l’accesso allo spazio elettromagnetico in vista del prossimo innalzamento dei limiti previsti per l’esposizione all’elettrosmog.
Per le infrastrutture tlc ok alla localizzazione alternativa
Uno degli aspetti più rilevanti per gli operatori riguarda l’introduzione, attraverso il decreto, di una serie di norme che dovrebbero facilitare l’istallazione delle infrastrutture tecnologiche. Per quanto riguarda la localizzazione delle strutture di rete, ad esempio, il decreto prevede che le Regioni e gli Enti locali possono negare l’installazione di un impianto per tutelare le aree di particolare pregio storico-paesaggistico o ambientale o per proteggere dall’esposizione ai campi elettromagnetici siti sensibili. Allo stesso tempo, però, sarà in capo alle autorità locali l’individuazione di una soluzione alternativa che assicuri l’installazione dell’impianto in un altro punto del territorio. Il decreto interviene anche per contrastare la mancata attuazione delle installazioni ed evitare indebiti ritardi nella realizzazione di infrastrutture a banda ultralarga.
In questo senso è stata migliorata la procedura di mappatura geografica delle reti presenti sul territorio nazionale prevedendo che le dichiarazioni rilasciate dagli operatori sui piani di installazione delle reti abbiano ora carattere vincolante e siano soggette a sanzione da parte dell’Agcom. Inoltre, i dati relativi alla mappatura saranno resi disponibili sulla Piattaforma Digitale Nazionale Dati o strumento equivalente, per garantire così una mappatura qualitativa specifica dello stato di connettività sul territorio. Viene ridotto da tre ad un anno il periodo entro cui il Mimit (ministero delle Imprese e del Made in Italy) e Agcom realizzano, ciascuno per gli ambiti di propria competenza, l’aggiornamento delle informazioni raccolte nelle mappature geografiche della copertura delle reti di comunicazione elettronica in grado di fornire banda larga, distinguendo – come al solito – le aree nere (più densamente popolate, con presenza di almeno due reti a banda ultralarga di operatori diversi), grigie (presenza di una sola rete a banda ultralarga, improbabile che altri operatori decidano di investire) e bianche (nessuna infrastruttura per la banda ultralarga e necessità di intervento pubblico perché nessun operatore trova convenienza all’investimento). Il correttivo stabilisce, inoltre, che la mappatura debba censire non solo la copertura geografica ma anche il grado di utilizzo della rete e, quanto alla mappatura degli impianti da parte del Mimit, eleva da 100 a 300 Megabyte al secondo (Mbps) la soglia oltre la quale il Ministero deve inserire gli impianti medesimi.
Semplificazioni anche sui permessi
Anche nel campo delle autorizzazioni il decreto introduce semplificazioni per quanto riguarda le opere infrastrutturali di rete. Le istanze di autorizzazione per l’installazione delle infrastrutture, stabilisce il decreto, andranno presentate all’ente locale tramite portale telematico e, in assenza di quest’ultimo, mediante posta elettronica certificata. Inoltre, per le installazioni di impianti che richiedono interventi di minore rilevanza non occorrerà più il deposito del collaudo a firma del professionista abilitato. Si estende anche il diritto di accesso alle parti comuni degli edifici per l’installazione delle opere accessorie (elementi di rete, cavi, fili). Per quanto riguarda l’attività di posa delle condutture di energia elettrica e tubazioni metalliche sotterrate sarà sufficiente una dichiarazione asseverata da un professionista abilitato da cui risulta l’assenza o la presenza di interferenze con le reti di comunicazione elettronica, fermo restando l’azione di verifica e controllo successiva degli ispettorati territoriali competenti. Infine, si esplicita l’inefficacia del provvedimento tardivo negativo di installazione delle infrastrutture.
Limiti elettrosmog: arrivano le norme anti-accaparramento
In vista dell’innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici entro il 30 aprile 2024, è stato introdotto nel codice delle comunicazioni il principio dell’equa ripartizione dello spazio elettromagnetico. Due le principali novità del decreto: la prima, riguarda l’equa ripartizione dello spettro, che prevede un tetto massimo di spettro per ogni singolo operatore proporzionale alla banda che detiene, introduce il principio di proporzionalità. In sostanza è disciplinata l’autorizzazione all’occupazione dello spazio elettromagnetico in base all’assegnazione delle risorse spettrali tra gli operatori di Tlc secondo un criterio di proporzionalità rispetto alla banda acquisita, e quindi ai diritti d’uso di cui ciascuno è titolare. Si evita così, almeno in teoria, una corsa all’accaparramento del nuovo spazio elettromagnetico a seguito del suo prossimo innalzamento da 6 v/m a 15 v/m, si assicura il coinvolgimento di tutti gli operatori interessati (anche quelli con dotazioni spettrali minori), si rispettano gli investimenti sostenuti da ciascuno e si incoraggiano gli operatori a utilizzare le tecnologie a maggiore efficienza spettrale, garantendo in prospettiva la migliore infrastrutturazione dei sistemi 5G e successivi.
La seconda novità riguarda l’introduzione del principio di effettività, secondo cui il Ministero e le Arpa, dopo l’autorizzazione delle risorse, verificano l’effettivo utilizzo delle potenze evitando così situazioni di accaparramento. Il combinato disposto delle due novità ha l’obiettivo di restituire una fotografia reale dell’utilizzo e della effettiva disponibilità di spettro nel nostro paese. Inoltre, il codice prevede che per i siti rispetto ai quali non vi siano state domande in numero tale da saturare il limite massimo previsto, gli operatori interessati possano richiedere in via temporanea un incremento pro quota del valore assentito, finché chi ha diritto decida di subentrare. Nel caso di variazioni di servizi preesistenti o di assegnazione di nuove bande, il limite assentito è ricalcolato e le autorizzazioni già rilasciate sono rimodulate. Prevista anche una rimodulazione dalla parte dell’amministrazione competente nel caso di sottoutilizzo dello spazio elettromagnetico mentre se si tratta di incrementare solo lo spazio elettromagnetico senza installare o modificare impianti, gli operatori presentano una semplice comunicazione all’amministrazione e all’organismo competente a effettuare i controlli.
Rivisto anche il capitolo delle sanzioni
Capitolo sanzioni: le sanzioni previste dal codice delle comunicazioni elettroniche sono ridotte di un terzo del minimo se il trasgressore paga entro 10 giorni dalla contestazione della violazione. Tale riduzione non si applica nei confronti dei soggetti titolari di impianti di radiodiffusione sonora e televisiva, in quanto quest’ultimi già godono di queste riduzioni. Sono introdotte anche nuove ipotesi sanzionatorie specifiche per i call center che commettono pratiche commerciali sleali, violando le limitazioni di accesso ai numeri e i blocchi che l’Autorità può imporre per motivi di frode e per chi fabbrica, importa o vende o assembla ricevitori autoradio e apparecchiature di televisione digitale non conformi alla legge.
Nuove regole contro le pratiche scorrette
Il decreto introduce anche una serie di limitazioni per le pratiche scorrette che si possono effettuare tramite la telefonia cellulare. In particolare il dispositivo prevede la possibilità per l’Agcom di bloccare le comunicazioni provenienti dall’estero che illegittimamente usano numeri nazionali – come i call center. Sempre all’Agcom è attribuito il potere di bloccare i siti che forniscono App, sistemi software o servizi illegittimi, ad esempio cash for sms (remunerazione illegittima degli utenti finali di altri operatori), creazione di reti parallele (dark web) che possono anche essere utilizzare per attività illecite (violazione dei diritti d’autore, violazione della privacy, pedopornografia, furto d’identità).
Infine, per chi acquista una scheda Sim, è prevista l’identificazione prima dell’attivazione anche di singole componenti dei servizi, al momento della consegna o messa a disposizione della scheda elettronica o della fornitura del profilo nel caso di eSim. Gli operatori, nei casi di nuova attivazione e di portabilità del numero o cambio della Sim, devono adottare tutte le necessarie misure affinché venga garantita l’acquisizione dei dati anagrafici del titolare del contratto riportati su un documento di identità o sistemi di identità digitale equipollenti, e anche in via indiretta o da remoto.
Per il ministro Urso l’Italia recupera decenni di ritardo
Il ministro delle Imprese e del Made in Italia, Adolfo Urso, ha salutato positivamente il via libera al Decreto. “Finalmente – ha detto in una dichiarazione rilasciata dopo l’approvazione del d.lgs. da parte dell’esecutivo – l’Italia si muove nella direzione europea, recuperando ritardi decennali. Le misure approvate dal Consiglio dei Ministri, che semplificano le attività per le opere infrastrutturali di rete e che danno seguito alla previsione dell’innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, rappresentano una svolta importante per lo sviluppo del Paese: sarà infatti migliorata la connettività sul territorio, garantendo una qualità di servizi superiore per i cittadini, consentendo inoltre alle imprese di diventare più competitive”.
Riflessioni finali
L’approvazione del decreto legislativo scioglie alcuni nodi che da tempo pendevano sul settore delle tlc. Sicuramente è da accogliere positivamente l’innalzamento dei limiti di legge previsti per l’esposizione ai campi elettromagnetici. Limiti che, per l’Italia, restano comunque ampiamente al di sotto di quanto previsto in altri Paesi europei. Positive sono anche le nuove disposizioni che rendono più snelle le regole che presidiano i lavori di ammodernamento delle reti tlc come anche di buon senso è la disciplina sulla localizzazione alternativa prevista per l’istallazione delle infrastrutture di rete. I tempi di entrata in vigore si annunciano rapidi considerando che il decreto legislativo, dopo l’approvazione del Consiglio dei Ministri, viene emanato dal Presidente della Repubblica e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. La sua entrata in vigore è prevista 15 giorni dopo la pubblicazione.